Riccardo Raimondo oscilla tra prosa poetica e verso. Pratica la prima con ritmi incalzanti, cercando di assecondare l’ansia del sentimento.
(Maurizio Cucchi, La Stampa 19/03/2010)
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L’originalità di Raimondo consiste nel restituire alla scrittura la volontà di chiedere udienza proprio in grazia della propria alterità irriducibile ai ritmi e alle (il)logiche dell’economia: un’alterità che cessa di specchiarsi come malattia della società e si propone come necessaria e persino salvifica.
(Daniele Maria Pegorari, da una nota a Il potere dei giocattoli, Sentieri Meridiani 2012)
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È un compito arduo, quello di tenere il respiro lungo, per un giovane poeta, da riservare a una fase più matura della sua parola. Perché Riccardo Raimondo sa già come dire le cose che gli premono con economia di mezzi, che abbandona per proposito, per progetto e utopia giovanile.
(Sebastiano Tommaso Aglieco, dalla prefazione a Il potere dei giocattoli, cit.)
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Il verso assume quel valore “ecologico” dichiarato nelle prime poesie de Il potere dei giocattoli. E una volta indicato il proprio ruolo, i propri nemici, le proprie intenzioni, resta ai versi diffondere il Verbo, il soffio subìto da chi scrive.
(Erminio Alberti, ecologiadelverso.wordpress.com 22/10/2012)
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Riccardo Raimondo (su facebook)
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In copertina: Davide Bramante. My Own Rave: NY (Rush), 2007, lightbox, edition of 5, cm 70×90
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